Schaudepot Exhibition, Vitra Design Museum, Weil am Rhein, 2016

La prima mostra temporanea di Schaudepot è dedicata al Radical Design, un movimento di design che ha raggiunto il suo apice tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 in Italia e che è uno dei movimenti d'avanguardia più importanti nella storia del design.
Con manifesti, vocabolario progettuale non convenzionale, metodi di lavoro transdisciplinari e idee progettuali utopistiche, gli esponenti del design radicale protestavano contro il funzionalismo e il gusto consolidato nel design e nell'architettura. In questo modo hanno dimostrato che designer e architetti non devono essere visti solo come fornitori di servizi in un contesto commerciale, ma che possono anche impegnarsi attivamente e in modo critico in questioni sociali e politiche.
In collaborazione con l'azienda Grufam, designer come Piero Gilardi, Studio65 e Drocco/Mello hanno utilizzato i nuovi materiali della schiuma di poliuretano e del rivestimento in lattice di gomma nella progettazione dei loro mobili e hanno così ottenuto una svolta nella libertà di progettazione, facilitando l'influenza della pop art nella progettazione di mobili.
La scomparsa dei confini tra design e altre discipline è testimoniata anche nelle opere di Alessandro Mendini, che fu contemporaneamente attivo in diverse realtà come pubblicista, artista, architetto e designer.
La consapevolezza critica portata dal Radical Design continua oggi a influenzare numerosi designer e artisti. Molte delle attuali tendenze del design come il Critical Design, il Social Design e il Participatory Design si riferiscono al concetto di Radical Design. Un'altra parte della mostra mostra interviste a designer contemporanei, teorici del design e produttori, che spiegano l'influenza e il significato del Radical Design nel loro lavoro o nel mondo del design oggi.