GUFRAM SRL Località Batasiolo 85/A, 12064, La Morra (CN)
Mano
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Mano

  • MANO è una enigmatica e affascinante scultura domestica progettata da Cinzia Ruggeri nel 2000. Una mano aperta in piedi su se stessa da interpretare come un’intimidazione a fermarsi, un saluto informale o, se appoggiata in orizzontale, una sedia tentacolare.

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Storia

Cinzia Ruggeri è culturalmente poligama. Dalla fine degli anni ’60 fino alla sua scomparsa ha fatto sprizzare la sua creatività in ogni dove. Nello spirito della sua generazione, ha sentito la necessità di ripartire da zero e riscrivere i vocabolari dei contesti in cui ha lavorato, dalla moda al design e all’arte. Non si è mai arresa rispetto alla possibilità di poter immaginare un mondo senza punteggiature dove è permesso osare ed il conformismo è vietato. Per tutta la sua vita Cinzia Ruggeri, più che uno stile, ha promosso un modo di vivere fondato su un atteggiamento intimista, folle, dissacrante, a tratti malinconico ed esponenzialmente femminile.

Ruggeri ha sempre inseguito l’utopia dell’opera d’arte totale trasformando abiti, oggetti, mobili, ambienti, accessori, negozi, sfilate in eccezioni rispetto alle regole di come tutte queste cose “si dovrebbero fare”.

Nella moltitudine di progetti, prototipi e pezzi di design creati negli anni, i tre che meglio incarnano l’attitudine di Ruggeri sono Cane Pipì, Colombra e Mano (l’ultima dal 2025 è entrata nel catalogo Gufram).

I primi due sono stati prodotti rispettivamente nel 1995 e nel 1997 Cane Pipì è un incrocio tra una seduta e una scultura che nella forma riprende la silhouette del suo adorato cane Schatzi come imprigionato in un angolo a far i suoi bisogni. Colombra è una chaise longue nella forma di un divano di velluto nero allungato e sovradimensionato che mima l’ombra proiettata da una figura umana. Mano, in questo triumvirato, è la più ostica sul piano della funzione. Una mano aperta in piedi su se stessa da interpretare come un’intimidazione a fermarsi, un saluto informale o, se appoggiata in orizzontale, una sedia tentacolare.

Cinzia Ruggeri invita chi acquista un suo capo o un suo pezzo di arredamento a non limitarsi a considerarlo un prodotto da esibire ma una protesi della propria identità. Sono degli ibridi, acrobati che cambiano su un file sottile tra la funzionalità e l’irrazionalità, tra l’astrazione e il geometrico, tra una dimensione politica e poetica, tra il moderno e il postmoderno. Le ispirazioni spaziano dall’architettura e design radicale italiano (inclusi alcuni pezzi di Gufram tra cui il celebre Cactus che teneva in casa) degli anni ’60 e ’70 alle avanguardie storiche inglobate in un immaginario molto personale.

(Luca Lo Pinto)